Quando effettuare il test di paternità

Test di paternità in gravidanza (Prenatale)

Con l'analisi del DNA, il test di paternità può essere effettuato anche prima della nascita del bambino.
In questo caso si possono utilizzare cellule fetali ottenute con due distinte procedure: il prelievo di villi coriali (PVC o villocentesi) e il prelievo di cellule amniotiche (PCA o amniocentesi).

Il PVC si effettua normalmente attorno alla 10-13 settimana di gestazione, comporta un prelievo di cellule della placenta.
Per eseguire il test sono necessari anche i prelievi di sangue/tamponi buccali della madre e del padre presunto.

L'amniocentesi si effettua generalmente intorno 15^ -18^ settimana di gestazione, comporta un prelievo di cellule fetali dal liquido amniotico.
Per eseguire il test sono necessari anche i prelievi di sangue/tamponi buccali della madre e del padre presunto.



Il test di paternità dopo la nascita (Postnatale)

Il test di paternità dopo la nascita viene effettuato utilizzando un prelievo di sangue periferico del figlio/a.
Il volume di sangue necessario è estremamente piccolo (anche poche gocce), così da permettere l'analisi anche su neonati.

Un'alternativa al prelievo di sangue periferico del figlio può essere rappresentato da cellule derivate dall'interno della bocca, che vengono raccolte con un tampone di cotone, definito "tampone buccale".

Questo tipo di prelievo può essere effettuato anche agli adulti.
Anche in assenza del campione biologico della madre, il test di paternità può essere effettuato disponendo del prelievo di sangue/tampone buccale del padre presunto.